
La lettura di un romanzo in lingua originale è sempre auspicabile in quanto può rivelare sfumature che potrebbero sfuggire in una traduzione, tuttavia presuppone una notevole padronanza della lingua straniera. A volte però neppure la competenza linguistica appare sufficiente per comprendere a fondo opere strutturalmente complesse. Nella letteratura inglese del Novecento ne sono un esempio i romanzi di Virginia Woolf: il lettore che si accosti alle sue opere con superficialità o animato dall'aspettativa di rimanere spettatore passivo di un quadro fedelmente riprodotto dall'autrice resterà probabilmente deluso. Una donna dall'intelligenza vivace come la Woolf scrive per un pubblico che non si accontenta delle parole ma sa leggere tra le righe, dimostrando così di sapersi elevare all'altezza dell'autrice.
Esponente di un'élite colta e raffinata, Virginia Woolf considerava la propria professione di scrittrice quale l'unico spazio nel quale le donne possono realizzarsi senza particolari problemi. Il tema non era importante quanto l'esperienza stessa della scrittura. La disposizione d'animo del romanziere, a suo giudizio, è diversa per gli uomini e le donne: gli uomini sono ripetitivi, offrono sempre gli stessi elementi al fine di dare sicurezza la lettore ed in tal modo sono privi di immaginazione. Le donne al contrario, si affidano al proprio inconscio, alle loro passioni: così, l'esperienza di scrivere per le donne è come un'esplosione che emana schiuma la quale, come la schiuma del mare, è segno di vitalità, energia vita e così diventa il simbolo della creazione artistica.
Questa diversità di sensibilità tra uomini e donne non si limita soltanto all'arte dello scrivere ma si traduce in un diverso atteggiamento sperimentabile nella vita di tutti i giorni. Da acuta osservatrice qual era, la sua ispirazione nasceva proprio da ciò che osservava esprimendo poi in modo impareggiabile ciò che suoni, profumi, colori e pensieri evocavano in lei. Nel suo capolavoro, Gita al faro, i personaggi principali, il coniugi Ramsey, rappresentano proprio queste opposte inclinazioni verso la vita: se da un lato il signor Ramsey è dominato da un pensiero razionale e scientifico imperturbabile, basandosi su ciò che può essere studiato, provato ed espresso esplicitamente, sua moglie si lascia trasportare maggiormente dalle emozioni piuttosto che dal suo lato razionale. Esemplare in tal senso è il brano seguente, tratto dal capitolo XIX della prima parte, "La finestra":
E poi cosa? Sentiva che la stava ancora guardando, ma che il suo sguardo era cambiato. Lui voleva qualcosa - voleva la cosa che lei trovava sempre così difficile concedergli; voleva che gli dicesse che lo amava. E quello, no, lei non poteva farlo. lui riusciva a parlare molto più facilmente di lei. Poteva dire cose che lei non avrebbe mai potuto. Così naturalmente era sempre lui a dire le cose, e poi per qualche ragione ciò lo irritava improvvisamente e la rimproverava. Una donna senza cuore, la chiamava; non gli aveva mai detto ce lo amava. Ma non era così - non era così. Era solo che lei, lei non riusciva mai a dire quello che sentiva. Non c'erano briciole sul suo cappotto? Nulla che potesse fare per lui? Alzandosi si trattenne alla finestra con la calza color ruggine in mano, in parte per distogliere lo sguardo da lui, in parte perché si ricordò di quanto sia spesso bello – il mare di notte. Ma lei sapeva che lui aveva voltato la testa quando lei si era voltata; la stava osservando. Sapeva che stava pensando, Sei più bella che mai. E si sentì bellissima. Non vuoi dirmi almeno per una vola che mi ami? Stava pensando questo, ed era agitato, sia per Minta ed il suo libro, e perché era sul finire del giorno ed avevano avuto un diverbio sulla gita al faro. Ma lei non riusciva a farlo; non riusciva a dirlo. Poi, sapendo che lui la stava guardando, invece di dire alcunché si voltò, tenendo in mano la calza, e lo guardò. E nel guardarlo iniziò a sorridere perché sebbene non avesse detto una parola, lui lo sapeva, naturalmente lo sapeva, che lo amava. Non poteva negarlo. E sorridendo guardò fuori dalla finestra e disse (pensando tra sé, Niente al mondo può paragonarsi a questa felicità) "Sì, avevi ragione. Pioverà domani". Lei non lo aveva detto, ma lui lo sapeva. E lo guardò sorridendo. Perché aveva trionfato ancora.
In questo passaggio, pervaso di lirismo, Woolf dimostra come le persone e le loro emozioni frammentate possono infine riconciliarsi. La signora Ramsey segue una rotta meno prevedibile: questa sua inclinazione verso la vita la dota di una maggiore articolazione e libertà di espressione. Per la nostra autrice, questi tratti sono specifici dei due sessi: dimostra infatti che gli uomini sono maggiormente soddisfatti dalle dichiarazioni dirette, come, nelle pagine finali del romanzo, James è addolcito soltanto dalla lode di suo padre sulle sue abilità di navigatore. Le donne, d'altro canto, sovente comunicano la loro idea tramite ciò che scelgono di non dire. Come la signora Ramsey nel suo trionfo alla fine di questa prima parte del romanzo, anche Lily riesce ad esprimer la sua simpatia per il signor Ramsey senza pronunciare una parola: semplicemente lasciando che lui le allacci la scarpa.
Queste note sono state scritte traendo spunto non soltanto da Gita al Faro ma anche da altri saggi e romanzi della Woolf, primo tra tutti Professions for Women, scritto per una conferenza nel 1942; il pensiero dell'autrice sulla scrittura femminile si rivela anche in opere come A Room of one's own e Three Guineas.
Alcune risorse web-based su Virgnia Woolf e le sue opere
Gita al Faro è stato inserito a pieno titolo tra i migliori 100 romanzi del Novecento: per la lista completa leggi qui http://www.time.com/time/2005/100books/the_complete_list.html
Larecensione del Time pubblicata in occasione della prima edizione di Gita al Faro nel 1927 http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,730672,00.html?internalid=atb100
Bibliografia e opere (in inglese) http://www.booksfactory.com/writers/woolf.htm
Un blog interamente dedicato all'autrice, ricco di foto, notizie e link http://bloggingwoolf.wordpress.com/